La mente deve essere libera dall’aspettativa
della vittoria o della sconfitta.
[Bruce Lee]
Elena mi scrive che, nella fase iniziale di una nuova conoscenza, riesce a farsi un’idea abbastanza esatta dell’altra persona, ma che finisce quasi sempre per ignorare le percezioni corrette che ha, perdendo di obiettività e spostando in positivo la sua percezione, salvo poi doversi ricredere e dover ammettere con se stessa che la percezione corretta era quella iniziale.
In particolare Elena si riferisce a quella fase iniziale di una nuova conoscenza maschile in cui si decide se conoscere meglio l’uomo oppure andare oltre.
E’ probabile che Elena inizi ogni conoscenza con un’aspettativa molto elevata e che sia proprio questa aspettativa a farle distorcere in positivo le informazioni che l’altro le comunica di sé.
L’aspettativa, infatti, ci porta spesso a proiettare sull’altro ciò che vorremmo e, laddove le informazioni che riceviamo coincidano, almeno in parte, con i nostri desiderata, è probabile che la nostra proiezione ci sembri abbastanza reale e questo ci porti a minimizzare il resto di ciò che percepiamo.
Approfondendo la conoscenza la proiezione dovrà confrontarsi con la realtà e il proseguimento della relazione dipenderà da quanto si è disponibili ad allontanarci dal modello proiettato per aprirci alla persona reale.
Il modello interiore di Elena è molto forte e le è molto difficile staccarsene per aprirsi ad una relazione diversa da quella a cui aspira. Questo la porta a vivere come delusione qualunque esperienza che si riveli diversa da come se la prefigurava.